Barcis e Valcellina - Itinerari e sapori fvg

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Barcis e Valcellina

Comuni itinerario
Barcis e la Valcellina

Da Poffabro, torniamo  verso Maniago, percorriamo  la SS251 e dopo aver attraversato la diga di Ravedis in comune di Montereale Valcellina comincia la salita e si supera la galleria più lunga della regione per arrivare in comune di Barcis.
Cominciamo così a conoscere la Valcellina.

Barcis fontanelle


La Valcellina ha sofferto storicamente un forte isolamento rispetto alla pianura perchè, fino a un recente passato, era raggiungibile solo con mulattiere.
La situazione si modificò al tempo della realizzazione dei primi impianti idroelettrici sul torrente, nei primi del Novecento, quando venne realizzata la storica arteria stradale, ora denominata "La vecchia strada della Valcellina".


Costruita per un consistente tratto sopra il canale realizzato per inviare le acque del torrente verso la centrale idroelettrica, la strada si caratterizza anche per altri aspetti: passa sopraelevata sopra la particolare forra che presenta alti e ripidi strapiombi e, in qualche tratto, è scavata nella roccia, anche in galleria; altre parti sono state realizzate con delle sporgenze sullo strapiombo per procurare sufficiente spazio per l'impalcato stradale.

municipio Barcis

Lunga poco meno di una decina di chilometri, la vecchia strada passa vicino a delle grotte, dette "Bus della Volpe", meta di numerosi speleologi. Poco prima di Barcis la vecchia strada attraversa il torrente Molassa, proveniente da Andreis, che poco distante rende visibile il suo profondo orrido.



Il complesso ambientale percorso dalla vecchia arteria stradale fa parte di una zona tutelata, la Riserva naturale della Forra del Cellina, che interessa, oltre il Comune di Barcis, quelli di Andreis e Montereale. Per questo motivo sono in itinere progetti avanzati per recuperare la vecchia strada per uso turistico, pedonale e ciclabile, come iniziativa di sviluppo economico sostenibile.




Percorsa la galleria, all'uscita del ventre vertiginoso della Forra del Cellina, una riserva naturale di rara bellezza, Barcis appare come un premio.
Questo piccolo comune di circa 270 abitanti è a 409 mt sul livello del mare ed è circondato dai monti 2.230 il Messer mt. 2.230 e Cret Nudo mt 2.207.
Barcis è sicuramente un insediamento molto antico e i primi documenti risalgono all'VIII secolo.



Storia

Si ha notizia di un ospizio per pellegrini costruito in epoca longobarda o immediatamente successiva, e che era possesso dell'Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena e che probabilmente serviva a quegli abati o ai loro emissari quale luogo di ristori nei frequenti viaggi che dovevano compiere per controllare le proprietà della potente abbazia poste nell'Alta Valcellina.

La comunità era raccolta attorno alla Pieve di San Giorgio de Cellis in località Roppe, distrutta da una frana nel corso del XIV secolo.
Soltanto successivamente il paese andò formandosi nella zona attuale, dove fu ricostruita anche la chiesa, che ad un certo punto, non si conosce il motivo, non fu più dedicata a San Giorgio bensì a San Giovanni Battista.

Comunque la vecchia pieve era la matrice delle altre chiese della zona, come ricorda un documento del 1319.

Un grave incendio distrusse il paese nel 1611; poco a poco fu ricostruito, tanto che nel 1695 la parrocchia di Barcis contava su 609 abitanti. Alla stessa epoca, cioè al periodo della ricostruzione, dovrebbe risalire anche la chiesa parrocchiale.

Un nuovo incendio distrusse quasi completamente Barcis nel 1944: accadde nel corso della seconda guerra mondiale, quando contro le truppe tedesche di occupazione combattevano le formazioni partigiane, particolarmente attive nella zona montana del Friuli.

Fu per rappresaglia che gli occupanti incendiarono Barcis, devastando con le case anche i documenti storici, i reperti e quant'altro potesse documentare con certezza la storia di questo paese.
barcis panorama paese
La storia di Barcis come quella della quasi totalità di centri della fascia alpina e prealpina europea è anche storia di emigrazione.


La mobilità dal centro della valle è attestata già nell'Ottocento con la presenza di un'intensa e prima forma di spostamento costituita dal commercio ambulante; essa era legata principalmente allo smercio di minutaglie e di prodotti realizzati nel centro produttivo fabbrile di Maniago. Spostamenti migratori si protraggono in seguito per tutto il Novecento, seguendo il corso delle differenti correnti delineatesi nel panorama friulano e italiano, fino a spegnersi negli anni Settanta del secolo scorso dopo aver contribuito in misura massiccia e sostanziosa allo spopolamento montano, che a Barcis, tra gli anni Venti e Trenta, raggiunge indici tra i più elevati dell'intero Friuli.

Gli abitanti di Barcis assecondano l'una o l'altra destinazione: dagli anni Dieci si inseriscono nei flussi oltreoceanici dirigendosi principalmente negli Stati Uniti, dove la parte maschile dei migranti si impiega in parte nelle miniere dell'Ohio e dell'Illinois, ma giungono marginalmente anche nell'America del Sud come in Argentina. La partecipazione significativa all'importante fenomeno socio-economico si concretizza tuttavia in Europa dove Barcis accorda i suoi trasferimenti più significativi tra il primo e il secondo dopoguerra: barciani sono presenti numerosi in Belgio, dove ancora svolgono per lo più attività in miniera, ma pure Francia e Lussemburgo contano nutrite comunità.
(Per approfondimenti, N. BOZ, Parà via. L'emigrazione da Barcis, Comune di Barcis 2004 (presentazione di G. P. Gri)




Il lago

Il Paese di Barcis si adagia sulle rive del lago Aprilis, comunemente conosciuto come lago di Barcis. Tale lago è di origine artificiale, nato nel 1953 dalla costruzione della diga Ponte Antoi per la produzione di energia elettrica.


Vale la pena di percorrere la stradina che gira intorno al lago. L’altezza delle acque del lago è diversa nei vari periodi dell’anno, il suo colore è cangiante a seconda del colore del cielo. Barcis è un concentrato di punti di interesse turistico, dalla passeggiata lungolago alla Chiesa di S. Giovanni Battista, dalla piscina comunale scoperta a Palazzo Centi.



Passeggiare attorno al lago nei vari sentieri panoramici, sostare nelle aree pic-nic, o semplicemente rilassarsi sulla riva, fare bagni di sole o nel lago, mentre l'acqua cambia i colori delle ore, o pescare in silenzio.

E ancora altre passeggiate possono spingersi attraverso le suggestive frazioni di Barcis. Per chi ama l'ambiente incontaminato ci sono moltissime opportunità: le escursioni nella vicina Foresta Regionale del Prescudin, la Forra del Cellina, riconosciuta per la sua unicità come riserva naturale, i meravigliosi panorami del Parco naturale delle Dolomiti Friulane e ancora passeggiate a cavallo, mountain bike e ciclismo fuoristrada.
passeggiata lungolago






Vicino a Barcis si trova il torrione del "Campanile di Val Montanaia". Per chi ama confrontarsi con la roccia, l'appuntamento è davvero imperdibile. Tutt'intorno si possono fare camminate lungo sentieri, attraversando boschi di rara bellezza, ricchi di funghi e di attrezzati rifugi che consentono una sosta ristoratrice. Risalendo dalla vecchia strada della Valcellina, nei pressi della vecchia diga, si giunge ad una delle più note grotte della Provincia di Pordenone, ovvero il "Bus della Volpe".
Si possono praticare, vela,surf, kajak, sport subacquei, canoa, motonautica, hovercraft e pesca sono le numerose attività sportive che sipossono praticare.

Area picnic Barcis




Dal 1985 Barcis ospita il Campionato italiano di Motonautica che nel 1992 è stato abbinato ad una gara del Campionato europeo e dal 2000 ad una prova del Campionato mondiale.


lago barcis






Palazzo Centi

Palazzo Centi può esser fatto risalire  al XVII secolo. Esso era la dimora dei conti Mocenigo, signori un tempo della Val Cellina. Fin dal secolo scorso venne abitato dalla famiglia Centi, che lo gestiva anche in forma di albergo/ristorante/bar. Attualmente l'edificio è di proprietà del Comune di Barcis.
Palazzo Centi
Palazzo Mocenigo-Centi è l'edificio di maggior pregio storico e architettonico della vallata, unisce gli elementi propri dello stile rustico della Valcellina con quelli dell'architettura veneziana.





Cultura

Barcis è anche posto di cultura. Nella frazione Vallata nel 1875 nasce Giuseppe Malattia. Fin da piccolo innamorato del sapere ha costruito il suo primo libro raccogliendo le pagine sparse raccolte lungo il sentiero che lo portava a scuola  e le ha tenute assieme con un fil di ferro. All’età di dodici anni lascia la valle e si trasferisce a Torino con uno zio, dove resterà fino al 1906. Il periodo torinese è fondamentale nella per la formazione culturale del giovane. Da autodidatta impara da solo il greco, il latino. L’inglese ed il tedesco per poter imparare le opere dei letterati nella lingua originale. Nel 1904 pubblica un volume di poesie. Qualche anno più tardi fonda la libreria Dante, in seguito pubblica opere in friulano oltre a diversi scritti narrativi di carattere erudito. Si spegne a Venezia nel 1948. Per onorare la sua memoria  nel 1988 viene istituito il premio letterario “Giuseppe Malattia della Vallata” per opere inedite e mai premiate in altri contesti.
Ciò che qui si trova rispetto ad altri luoghi, ovvero la dimensione incontaminata, la misura di un tempo che non è più il nostro, di un tempo ottocentesco… http://www.premiogiuseppemalattia.it/home


“Questo lago bellissimo, con questa
luce azzurra, con questa corona
di montagne intorno che non
possono non far sentire a ciascuno
questo come un luogo proprio,
quindi come un luogo universale;
e universale è la poesia, universale
è questa bellezza che fa esclamare
ad una persona che mai c'era
venuta "Che bel posto!" (VITTORIO SGARBI)

Presentazione di Vittorio Sgarbi




Eventi:
- la notte di S. Giovanni, il 23 giugno
- a luglio premio letterario “Malattia della Vallata”;
-  Regata delle mascarete" in cui le tipiche imbarcazioni veneziane vengono abbinate ai comuni della Valcellina,
- Il "Fondin" - mercatino dell’antiquariato
- Artisti in strada
- campionato italiano di motonautica
- Gara internazionale di Sumo sportivo
- Lungo il lago e sotto le stelle di Barcis
- Presepe vivente

Piatto tipico: il piatto tipico di Barcis, che si può gustare tutto l’anno è il pastic, Rapa bianca dal colletto viola che dopo la lavorazione si lascia fermentare per 40 giorni.
Prodotto tipico: la petuccia, insaccato confezionato con solo carne di pecora e cumino.

Strutture: area pic nic, area sosta camper.
Informazioni: Pro Barcis - IAT di Barcis tel. 0427 76300  fax 0427 764735

barcis-lago



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